Kim Dotcom, un anno dopo.
Era il 20 gennaio 2012 quando il fondatore di Megaupload, vero nome Kim Schmitz, si ritrovò da un momento all’altro con il sito chiuso dall’FBI e una taglia sopra la testa stile vecchio West.
Rischiava fino a 20 anni di galera per aver fornito un servizio di download gratuito e illimitato, considerato dalle autorità americane come un invito esplicito alla pirateria; e d’altra parte lo stesso Kim, hacker, miliardario e personaggio decisamente controverso, non ha mai nascosto la sua avversione per le major e la loro politica distributiva e il suo sostegno incondizionato al download illegale di film, musica e quant’altro.
Ad un anno esatto dalla chiusura del suo sito, infatti, l’imprenditore ha deciso di lanciare un nuovo progetto, Mega; a prima vista una copia di Megaupload, in realtà un tentativo di fornire un servizio legale e inattaccabile, senza inficiare la bontà e l’utilità del servizio.
È dunque giunto il momento di capirci qualcosa di più: cos’è Mega?
Mega, raggiungibile all’indirizzo mega.co.nz, è un servizio di deposito e condivisione di file non dissimile dall’usatissimo Dropbox.
Per farla semplice: il sito mette a disposizione degli utenti una grande quantità di spazio sui propri server, gli utenti la sfruttano per depositarvi file di vario genere – e condividerli, in caso di necessità. Utilissimo per esempio quando si tratta di coordinare il telelavoro, o per avere sempre a disposizione i propri documenti indipendentemente dal computer dove si sta lavorando, Dropbox, come d’altra parte siti simili tipo Boxnet, non è responsabile dei contenuti scambiati dagli utenti: è così che questi siti “aggirano” eventuali problemi legali dovuti alla pirateria. Mega, secondo Dotcom, promette di fare un passo in più: la sua vera innovazione sta nel sistema con cui vengono cifrati i dati depositati sul server, protetti da una password unica, generata sul momento e nota solo al proprietario del file – neanche lo staff di Mega può accedervi, e controllare quindi che cosa viene ospitato sul server.
Sembra che ci sia già la fila per iscriversi a questo nuovo servizio, ma sembra anche che L'FBI sia già pronta ad una nuova offensiva.
Staremo a vedere...
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